L’INTERVISTA

È facile immedesimarsi nella parte, se si è un bravo attore. E lui bravo lo è davvero. Anche se quel personaggio è solo un bambino, ed è esistito davvero. Anche se ha fatto una fine orribile. Oppure no? E se non fosse morto, se fosse ancora vivo?

La trama: A Rocciaverde, piccolo paese montano, l’undicenne Davide viene visto salire su un’auto grigia. Scomparirà per sempre. Quattro anni dopo Massimo, giovanissimo attore, arriva a Rocciaverde per interpretare un film sulla storia di Davide. Il paese non ha dimenticato, anche se Umberto Raschi, il killer dell’auto grigia, è in carcere. Massimo è un perfezionista, figlio di due attori famosi ha imparato da loro il mestiere, vuole sapere tutto sulla vita di Davide, ogni singolo particolare, parlare con chiunque l’abbia conosciuto. Quando iniziano le riprese, però, è colpito da un ragazzo sempre presente tra il pubblico. Nasce in lui la convinzione che quel ragazzo possa essere Davide, rafforzata dalla scoperta che il cadavere del bambino non è mai stato trovato. Quando lo affronta, Davide non prova neppure a negarlo. Giungono a un accordo: Davide lo aiuterà a diventare identico a lui, in cambio Massimo non gli chiederà mai cosa gli è successo. La recitazione di Massimo migliora moltissimo, al punto che si attira il risentimento della troupe, ma questo non gli basta. Il bisogno di sapere lo divora. Sapere cos’è accaduto quando Davide è salito su quell’auto. Anche se quella ricerca potrebbe condurlo alla morte.

Un thriller anomalo, almeno all’apparenza. Il fatto è già avvenuto, tutto è finito. L’assassino è in galera, le povere vittime dimenticate. Stanno già girando un film sull’accaduto. E se non fosse vero? Se la storia fosse diversa? Se il pericolo esistesse ancora? Se certi avvenimenti fossero condannati a ripetersi di nuovo?