TRAGEDY

Capitolo finale per Mira Vacek. È giunta al capolinea. Ora ha tutto ciò che ha sempre desiderato, ma non le basta. Ha perso tutti quelli che amava, è diventata un’assassina. È pronta a essere usata per un’ultima volta. È arrivato il momento di distruggere la Città.

La trama: Terzo e ultimo volume della trilogia di fantascienza Mira Vacek e la Città. I tempi sono maturi e una profezia sta per compiersi. Sono dieci anni che si preparano a quell’evento, che tramano nell’ombra, pronti ad agire. La loro arma è Mira Vacek, che hanno sempre manovrato. Solo lei è in grado di liberarli. Un ruolo che Mira non vuole più accettare, un destino che intende contrastare con ogni mezzo. Perché possano vincere è necessario che lei sia sola. Che tutti quelli a cui tiene vengano allontanati, e se non è possibile eliminati. Non c’è pace per Mira, non può permettersi di abbandonare la lotta, perché ora la vita di chi ama è la posta in gioco. Se dovesse fallire le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Ma chi è il suo nemico? Chi è più pericoloso? Quei patetici cospiratori oppure Lilith, l’anima nera della città, colei che domina su tutti? Anche Mira è cambiata. Uccidere l’ha cambiata. Diventare un’assassina. Ormai non c’è più molta differenza tra lei e Lilith. Qualunque decisione prenda sa che dovrà affrontarla, è inevitabile: una delle due dovrà morire. Dopo Drama e Opera, il catastrofico capitolo finale, in cui tutto verrà svelato e il destino della Città si compirà.

Le armi sono cambiate ma la guerra è la stessa. Il suo corpo non basta più. Mira è diventata un’assassina, come i cacciatori che ha sempre odiato. Il fatto che le sue prede non siano la spazzatura ha poca importanza, sa di essere perduta. Oppure no. La profezia è stata chiara: per un ragazzo avrebbe distrutto la città. Ma lei quel ragazzo non lo conosce, non l’ha mai incontrato, non riesce a capire come possa diventare tanto importante. Ma loro sì: i cospiratori che l’hanno sempre manovrata e da anni tramano nell’ombra sanno benissimo cosa fare perché la profezia possa compiersi. E neanche Mira può evitarlo. Non le resta che essere se stessa, imprevedibile fino all’ultimo.